sabato 3 agosto 2013

Death Note - L'inizio della mia fine



Ciao a tutti, sono il vostro portalettere e oggi vi parlerò di Death Note

Questo manga pubblicato per la prima volta in italia nel 2006 è stato quello che ha fatto nascere in me la passione per questo mondo quindi perdonatemi se i miei giudizi saranno troppo soggettivi.

La trama di base è molto semplice, un ragazzo incredibilmente dotato trova un death note, un quaderno di un shinigami che permette di uccidere le persone semplicemente scrivendoci sopra il nome e immaginandone il volto. Il nostro protagonista decide quindi di utilizzare questo quaderno per giustiziare i criminali e guidare l’umanità verso un futuro migliore. Inutile dire che gli organi di polizia di ogni dove non la prenderanno bene e si metteranno sulle sue tracce con intenzioni poco amichevoli e, per non farci mancare nulla, ci sarà anche il miglior detective del mondo a cercare di mettergli i bastoni fra le ruote.

I punti forti del manga non risiedono però nella trama o nei colpi di scena, ma piuttosto nell’impostazione dei personaggi. A Light yagami, che evidentemente non ha mai letto beccaria e il suo “dei delitti e delle pene”, mosso inizialmente da intenti nobili e pronto a sacrificare addirittura la sua anima pur di migliorare il mondo viene contrapposto L, anche lui pronto a tutti pur di assicurare kira alle mani della giustizia.  Ma è proprio il concetto di giustizia quello su cui si combatte, e il lettore è chiamato a schierarsi anch’esso scegliendo in quale giustizia credere.
Tornando ai personaggi, abbiamo, oltre ai due protagonisti e ai loro bizzarri comportamenti, un ricco cast di comprimari più o meno importanti, ma che vanno a rappresentare l’uomo comune, compresi io e voi che mi leggete. Avremo persone che scapperanno di fronte a questa sfida perché tengono più a se stessi che alla collettività, persone che lavorano duramente per ciò in cui credono, persone timorose e piene di dubbi che non sanno se stanno facendo la cosa giusta, persone che si sacrificano per gli altri e persone che sacrificano gli altri per il proprio tornaconto. Noi, nel bene e nel male, saremo costantemente costretti a confrontarci con ciò rispecchiandoci in questi personaggi.

Altro punto fondamentale dell’opera è la tensione che fa provare ai propri lettori. Questo manga riesce davvero a tenerti col fiato sospeso in alcuni passaggi e ci si ritrova a tifare per il nostro personaggio preferito manco fosse la finale dei mondiali di calcio. Questo perché differentemente dal classico manga per ragazzi noi non sappiamo già che il buono trionferà, anzi, non sappiamo neanche chi è il buono fra i contendenti.

Detto questo c’è da dire che il manga non è tutto rosa e fiori, dalla seconda metà in poi la qualità dei personaggi cala ma penso di poter imputare la cosa non solo alla mancanza di idee ma anche alla moralità sempre più degradata che pervade il mondo. Il disegno non è nulla di eccezionale ma anche grazie ad un sapiente uso dei colori le tavole hanno ugualmente un buon impatto visivo.

Infine io mi sento di consigliarvi questo manga che pur non essendo un capolavoro è un ottimo prodotto adatto soprattutto ai lettori un po’ più giovani, intorno ai 14-16 anni, ma che saprà intrattenere piacevolmente anche i lettori un po’ più navigati. Vi invito comunque a non prendere le mie parole come verità assolute, io sono solo un semplice appassionato di fumetti e vi invito anche a lasciarmi un commento per farmi sapere cosa ne pensate di quest’opera.

Un grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui e arrivederci alla prossima recensione.

Nessun commento:

Posta un commento